L’arte di legare le persone
Sullo sfondo di una Genova città vecchia che sembra fatta apposta, ed alla quale sono dedicate alcune pagine indimenticabili, l’autore ci apre le porte di un mondo sconosciuto al riparo dentro quei “grattacieli del medioevo” e “dietro porte che si aprono sui gradini e non portano infisso numero né nome” e che si anima solo quando l’estate svuota la città e allora “vecchie persiane chiuse da mesi si riaprono, stanze buie da mesi si illuminano, dimenticate serrature cigolano e Gino, Elisa, Enzo e gli altri prendono coraggio, aprono le porte e scendono in strada”.
Un mondo storto fatto di povertà e solitudine, una zona grigia che sfocia facilmente in disagio e malattie mentali: “ I matti sono nostri fratelli, la differenza tra noi e loro è un tiro di dadi riuscito bene, l’ultimo di un milione di uguali”. L’arte di legare le persone, è la storia di un’avventura professionale ed umana , quella dell’autore, psichiatra di professione, ora in pensione, che “ avendo fuggito ogni altro lavoro per paura, si è ritrovato a fare il lavoro che fa più paura a tutti” .
In una sorta di diario, l’autore dialoga ora con se stesso ora con pazienti o colleghi componendo piccole ma preziose pagine, che hanno la forma e l’intensità espressiva della poesia, quasi a rimarcare l’inutilità di tante parole per compenetrare un mondo fatto di silenzi.
Ci racconta della fatica, delle sconfitte, delle proprie debolezze e paure , ma anche della bellezza dei giorni dedicati ai suoi malati, della passione che lo anima nel trovare quel legame vitale e necessario a lui come ai suoi pazienti.
Ed è in quel legame il senso ultimo del libro, che troviamo già nel titolo volutamente ambiguo: “Se mi chiedete un’immagine simbolica della Psichiatria d’urgenza, è proprio il contenere, il riunire frammenti spezzati fra loro, mettere insieme mente e corpo, riunificare la persona. come un gesso rinsalda le ossa far di pezzi, uno.
Un libro emozionante, dalle cui pagine sale una musicalità particolare, un’armonia del pensiero e dell’anima che diventano antidoto alla paura e al rifiuto di una realtà che ci riguarda molto da vicino e che da oggi possiamo guardare con occhi diversi