Gli anni di Luce di Zita Dazzi

Sullo sfondo degli anni di piombo, in un parallelismo con i destini di una generazione bruciata” sull’altare di uno  scontro politico, alimentato dagli episodi più bui della nostra recente storia, si sviluppa la tormentata storia di Luce.

Vincenza, la giovane e bellissima madre, in fuga da una relazione controversa e inconfessabile, maturata nell’ambiente intelettualmente fertile dell’intellighenzia milanese, che le lascia in eredità due bambine, sei dei sette volumi della Recherche, ed una difficile situazione economica, scappa da Milano per rifugiarsi in un modesto appartamento in periferia della Capitale.

Prigioniera di un’ irrequietezza  senza fine e lacerata tra l’amore per le figlie ed il bisogno di dare un orizzonte alla propria esistenza che non sia circoscritta alla sola funzione materna, Vincenza risulterà sempre ostaggio di una fragilità che ne condizionerà irrimediabilmente le scelte, quasi fosse risucchiata dalla stessa radicalità senza prospettive che sta disarticolando la società di quegli anni.

Ed è nel mare agitato di scelte sbagliate e sogni infranti, che investono sia la sfera familiare che quella del mondo studentesco a lei attiguo, che Luce, armata della sola granitica certezza di voler essere diversa da quella madre cosí ingombrante ed autodistruttiva, dovrà imparare a navigare evitando di soccombere ad un destino che appare  già scritto (..Take a Walk in the Wilde Side..), traghettare se stessa in acque più tranquille e finalmente spiccare il volo: “Luce si lasciava tutto alle spalle, finalmente….non sapeva esattamente dove stesse andando, …non si faceva troppe domande, bastava andare..”

Un intenso racconto di formazione che ci porta a sfogliare le pagine di  un tempo che è stato anche quello di molti di noi. Un tempo irripetibile come irripetibile è la gioventù e la storia di quegli anni. Un tempo perduto come suggerito dalla citazione dell’opera di Proust, il cui mistero del volume mancante si svelerà nelle ultime pagine insieme a quello del padre di Luce e Vita, inaspettato deus ex machina della storia.