La cena sbagliata

La cena sbagliata

Agosto 3, 2024 2 Di beppe orlando

“Ultima Cena” si,no,forse… A distanza di qualche giorno appare sempre più probabile che l’intento del direttore artistico della cerimonia olimpica non fosse quello di prendere a prestito il dipinto di Leonardo ma quello di mettere in scena una raffigurazione (alquanto bruttina, diciamolo) di festa pagana legata agli dei dei dell’Olimpo, come peraltro confermerebbe il riferimento al dipinto “Il banchetto degli dei” del pittore olandese del XVI secolo Van Bijlert, fatto dalla direttrice ai costumi.

L’autore si è scusato per aver (involontariamente) indotto molti nell’errore nonostante il suo intento artistico si ponesse ben altro fine. Incidente chiuso, quindi? Non proprio, direi. Se il fatto non sussiste, altrettanto non si può dire delle reazioni di parte del mondo cattolico (comprensibili anche se non condivisibili) e di certa classe politica (scomposte e pretestuose), ed il fatto stesso che si siano poi rivelate infondate , non fa che evidenziarne ancor più i limiti e l’artificiosità.

Se da un lato le reazioni alle quali abbiamo assistito dimostrano, in generale, quanto possa risultare complicata  (dal punto di vista dell’esito, e quindi della sua efficacia) e controproducente l’idea di utilizzare l’iconografia più classica per eccellenza, la più tradizionale e fortemente identitaria come quella religiosa per veicolare un messaggio sul diritto alle diversità, a maggior ragione se attinente alla sfera sessuale, dall’altra dimostra quanto sia ancora pervicace nel mondo cattolico la resistenza ad ogni tentativo di “attualizzare” la propria raffigurazione, di farla “parlare” in un modo nuovo , di connetterla all’oggi.

Questo perchè le immagini religiose hanno superato la loro funzione. L’immagine non rappresenta, l’immagine è, e se l’immagine perde la sua “relatività raffigurativa” e cioè la caratteristica di non corrispondere  necessariamente al reale, dovendo limitarsi a rappresentarlo, per assumere in sé, invece, la forza del dogma, ecco che l’immagine diventa “intoccabile” e le diverse rappresentazioni, blasfeme.

Se è vero come è vero che Il problema della Chiesa oggi è la difficoltà ad attualizzare il messaggio cristiano, a parlare ad una contemporaneità che si riconosce sempre più libera (sfera sessuale compresa) , arroccarsi in una difesa identitaria della forma secolare tramite la quale lo stesso si esplicita non mi sembra il viatico migliore perchè “imbalsama” il messaggio e lo rende muto, semplicemente lo spegne.

Che dire poi della Destra, costantemente in armi per cavalcare strumentalmente ogni occasione che possa esser letta con lo strumento distorto della purezza identitaria, oggi italica, domani cristiana, dopo chissà; una purezza identitaria così pericolosamente vicina a quella razziale? così pericolosamente “accativante” per certa gerarchia cattolica disposta a chiudere un’occhio anzi due sul vero tradimento del messaggio cristiano, ovvero il suo utilizzo strumentale da parte di un’ideologia dell’identità, muscolare ed irredentista?