A me gli occhi, please
Come in un film (e questo è iniziato trent’anni fa…), la cui riuscita non può prescindere da un finale ben congegnato, il funerale-spettacolo di Berlusconi non solo conclude degnamente la parabola dell’ italiano più discusso dal dopoguerra in poi, ma fa anche presagire l’inizio di qualcosa di diverso , una sorta di evoluzione ad uno stadio superiore, qualcosa che si avvicina alla sacralizzazione del mito, alla sua trasfigurazione in nume tutelare.
Ero poco più che trentenne quando un rampante e discusso giovane imprenditore, già salito agli onori della cronaca per l’acquisto del Milan e per l’assalto (riuscito) alle frequenze televisive, prodromiche alla costituzione di quello che diventerà un impero televisivo e causa delle dimissioni di mezzo governo democristiano, annuncia, nel video-messaggio che sarebbe passato alla storia, e ripropostoci all’ infinito in questi giorni, la sua “discesa in campo” .
Eravamo tutti in cerca di punti di riferimento dopo che Tangentopoli aveva prodotto, nel giro di pochi anni, la fine dei partiti di governo travolti dagli scandali, ma albergava in noi la speranza che, dopo l’inchiesta ed il conseguente “repulisti”, le forze sane del Paese potessero avere la meglio. L’annuncio, invece, di quello che era nell’aria da qualche mese e che speravamo non accadesse, fu per me e per tanti come me un vero shock.
E’ vero, aspettavamo un cambiamento, ma quell’uomo, cosí discusso, portatore di un conflitto di interessi gigantesco, già attenzionato dalla magistratura e cosí altro rispetto alla politica non poteva e non doveva essere la soluzione, e quello che disse in quel discorso, come e dove lo disse, furono per molti la prova tangibile del disastro verso il quale si stava dirigendo il Paese e per molti altri invece l’inizio di una fascinazione che si sarebbe di li a poco trasformata in idolatria.
Tutto in quel video-messaggio sapeva di inganno, di raggiro; la voce, la postura, le parole, erano quelle di un imbonitore, eppure, metà del Paese, decise di affidarsi a Lui, senza comprendere che quello era un tentativo (malcelato) di seduzione e che da quel connubio solo una parte ne avrebbe tratto vantaggio, mentre l’altra era destinata a trovarsi un giorno, sedotta e abbandonata.
La verità è che Berlusconi è stato un grande illusionista, capace di far apparire legale l’illegale, giusto l’ingiusto e onesto il disonesto. Ma per fare questo doveva liberare dal giogo dell’etica le categorie morali, per trasformarle in opzioni politiche, cosí da ridurre entrambe, il lecito e l’illecito, a semplici competitor, legittimati entrambi a contendersi il Paese. Abilissimo nel nascondere i propri interessi dietro quelli del Paese, fino a farne una cosa sola, grazie ad una potenza mediatica unica al mondo, ha trasformato se stesso nell’uomo della provvidenza e i suoi elettori in seguaci (e in quanto tali ciechi di fronte all’evidenza).
L’odierna e definitiva sublimazione di un uomo che della legalità ha fatto strame, in uno statista degno dei funerali di Stato e del lutto nazionale, è l’ultimo e più doloroso sberleffo a quanti si affannano a fare dell’onestà e del senso dello Stato la loro bussola e a quanti, per questo, hanno perso la vita.
Bravo c era un articolo interessante di Isaia ??? Su Repubblica qualche giorno fa. Peccato che qs editorialista ex Ds poi pd e risultato divisivo per il PD. Dovremmo tutti fare autocritica ma formativa. Comunque sempre complimenti
Isaia Sales. molto bello soprattutto la chiusura.
Sono d’accordo….uno showman che é riuscito a creare un allucinazione collettiva.
Sembra incredibile come per molti la Storia non insegni niente. Grazie per il tuo commento.
Quanto hai ragione Beppe. Trascuri però alcuni importanti particolari, particolari che sono, nella mia modestissima opinione, non secondari nel contesto di questa telenovela.
1) Forse il più importante e che Silvio è, purtroppo, quello che buona parte degli italiani sono. È il rappresentante di alcuni dei più stereotipati caratteri dell’ italiano medio. Rappresenta, certamente in modo massimizzato, quello che molti nostri compaesani vorrebbero, o tentano di,essere.
Quindi una forte “ammirazione”, in seguito trasformatasi si in idolatria, è ben comprensibile.
2) Errori di valutazione del personaggio da parte di coloro che avrebbero dovuto contrastarlo. Non ti faccio i nomi, ma la spocchia e la presunzione di coloro la conosci bene. Vale la pena di rammentare che tali ammirevole qualità dei suddetti personaggi avevano già cominciato a giocare un ruolo importante nello scazzo di molti italiani non compresi nella categoria descritta al punto uno. Ti rammento una frase che mi fa sempre infuriare “Gli elettori non ci hanno capito”, che in realtà dovrebbe essere “Non abbiamo capito un c…. dei nostri possibili elettori”
Una menzione particolare, tale da meritarsi l’etichetta (3), la merita una qualità tipica dei competitor del punto due. È la capacità di tanti “Leader” dei medesimi di spaccare il capello in quattro, ma anche in otto e trentadue, e per questo essere sempre divisi.
I fan del Silvio hanno invece capito, e da tempo, che è molto meglio sedere in tanti su un mucchio di quattrini che da soli su un cumulo di rovine.
La speranza, credo non del tutto vana, è che la dipartita del Grande federatore porti al venire meno di questa “qualità” dei berluscones & soci.
Ma non sono del tutto certo che il venir meno del collante “Silvio” porterà al nostro paese qualche vantaggio.
In conclusione Beppe, se Silvio è diventato quello che è diventato e rappresenta, sia da vivo che da morto, quello che rappresenta non è dipeso solo dalle qualità del medesimo. Fan e Competitor i loro meriti li hanno avuti tutti e Silvio è stato satana solo a metà.
Ti ho risposto dal Cell., perdonami qualche errore di digitazione o refuso.
Ciao
verissimo. l’”aggressività” ed il “vittimismo” di chi “arraffa” ma non vuole essere “arraffato” ha condizionato anche l’opposizione decisamente timida e non all’altezza….per non dire altro…
I difetti degli italiani erano ben conosciuti dal Cavaliere….che infatti li ha fatti diventare dei pregi.
Caro Beppe,il nostro è un paese che dimentica in fretta.Basti pensare alle nostalgie fasciste sempre presenti nonostante l’esperienza tragica del ventennio con centinaia di migliaia di morti (forse dimenticati e posposti alle leggi anti ebraiche).Da figlio di un reduce del fronte Russo avrei molto da raccontare.
Lo stesso per Berlusconi: più di 10 processi quasi tutti prescritti e con una condanna (comprovata)di corruzione dei giudici..Basterebbe poi fare un piccolo esercizio di memoria e pensare all’amico dell’Utri condannato a 7 anni per associazione mafiosa o al ex sen.D’Alia condannato per lo stesso reato o a Matacena per collusione con l’andrangheta poi morto a Dubai e a Cesare Previti interdetto in via definitiva..Davvero dei validi compagni di partito.Ci siamo mai chiesto come ha fatto a fare un”botto”elettorale in Sicilia nel 94 dopo 2 mesi dalla”discesa in campo”?Non muovi pacchetti di voti elettorali in poco tempo se non c’è “l’approvazione ” o l’indicazione in tal senso da parte di chi comanda laggiù..
Berlusconi è stato un abilissimo uomo di potere generoso con la sua pletora di cortigiani e di Yes men e intollerante verso quelli che non lo riconoscevano come tale pronto a distruggere quelli che hanno osato fargli la guerra(vedi Fini e la casa di Montecarlo con il fuoco amico dei suoi giornali andati avanti per mesi)…Gli va riconosciuto un’abilita’ oratoria e persuasiva non comune e l’aver fatto il Presidente del Milan senza badare a spese(ma contribuendo in ogni caso alla lievitazione degli stipendi oltremisura)..
Sarà sempre una personalità divisiva.Personalmente sono rimasto basito(ma non sorpreso)della”santificazione”fatta sulle reti Mediaset .Mancava solo una certificazione dei miracoli e poi poteva essere assunto a una prossima santità…Il fatto è che un martellamento così forte ha colpito in modo in modo generalizzato parte dell’opinione pubblica (e questo dimostra la capacità di manipolazione da parte dei media)..
Concordo poi sul fatto che la giornata di Lutto nazionale è stata molto forzata e quantomeno discutibile…
Come diceva Pasolini: “Io so ma non ho le prove…..”
verrà mai fuori quella verità sempre occultata?
grazie del bel commento