Ascoltare la povertà

Ascoltare la povertà

Aprile 28, 2024 0 Di beppe orlando

I dati sulla povertá in Italia diffusi dall’Istat, impongono con forza  una riflessione per andare oltre l’interpretazione statistica e tentare invece un approccio empatico al tema dell’esclusione che della povertà è la diretta conseguenza. Sei milioni di persone, un numero enorme,  pari alla popolazione di Piemonte e Liguria messe insieme, vivono in povertà assoluta. Vivono (si fa per dire) sotto quella soglia minima di  sussistenza che se superata, spogliandoti della dignità di essere umano, ti fa regredire in balia di bisogni primari come il cibo ed un tetto, fino a quasi metabolizzare lo stigma dell’appartenenza ad una sotto-categoria, ad una diversità che si fa esclusione e solitudine.

Ed è questo che leggiamo, prima di tutto, negli occhi di coloro che ogni giorno riceviamo alla Fondazione Antiusura di Genova: la fatica e la sofferenza del vivere ai margini della società, dove i diritti e l’uguaglianza appaiono sempre più come strumenti inservibili, buoni per un altro tempo. Ma le ferite apportate al tessuto sociale e che noi volontari della Fondazione cerchiamo nel nostro piccolo di ricucire, almeno in parte, non sono figlie di nessuno; hanno padri, madri e persino nonni, tanti sono gli errori protratti nel tempo da una politica sempre più autoreferenziale .

La povertà non è un destino ineluttabile, nè un castigo di Dio, semmai degli uomini, come ci conferma lo screening sociale che involontariamente conduciamo come effetto secondario della nostra attività: il mondo del lavoro trasformato in una giungla inestricabile con il denominatore comune della precarietà, all’ombra della quale il “sommerso” cresce indisturbato; le politiche previdenziali incapaci a coniugare la flessibiltà in uscita con la tenuta a lungo termine del sistema, l’assenza di una seria politica anti evasione fiscale e contributiva, nel quadro di politiche fiscali come strumento di uguaglianza nella distribuzione della ricchezza, assenza di politiche che compensino il calo demografico etc…

Forse la politica dovrebbe, come noi, sedersi e guardarla negli occhi la povertà, ascoltarla nella sua sofferenza, e ricordarsi dell’art.3 della nostra Costituzione: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”

Beppe Orlando – Un volontario della Fondazione Antiusura di Genova