“Chi ha peccato” di Anna Bailey
Scorre a fiumi, il peccato, nelle vene di Whistling Ridge, cittadina dell’ America “profonda” , dove Il tempo si è fermato e dove la legge sembra essere solo quella del Pastore Lewis, che dal pulpito brandisce Dio come un’arma, in una caccia alle streghe utile soltanto a nascondere le vere ed inconfessabili colpe: “Viviamo in tempi incerti, ma una cosa posso garantirla: chi corrompe gli innocentipagherà con il sangue e con il fuoco..”
In una “tipica serara da cittadina di provincia, l’ultima a Wistling Ridge, per molti anni a venire, anche se ancora nessuno può saperlo, sparisce, durante una festa nel bosco, senza lasciare traccia, la giovane Abigail, gettando nel dramma la famiglia Blake e nel panico un’intera comunità prigioniera dei propri segreti e dei propri errori.
Il tragico evento sarà il detonatore di una resa dei conti, in una sorta di coazione a ripetere dei vecchi orrori del passato, del quale , come in un puzzle e grazie ad una scrittura incalzante e che non fa sconti, ogni pagina ci svela un pezzo di verità, fino al drammatico finale, quando anche l’ultimo pezzo andrà al suo posto, rivelando cosí l’indicibile genesi di quanto accaduto quella notte.
Un noir senza difetti e con un’ambizione in più. Quella di raccontarci, tra le pieghe di pagine dure e taglienti, un’ altra storia, quella dell’altra faccia del Sogno Americano: un’ America deprivata e ancestrale, un’America che non ce l’ha fatta e che per ritrovare se stessa sceglie di tornare indietro, aggrappata a quel che resta dello spirito colonizzatore che l’ha resa quella che è, compreso un Dio, bianco, etero e regolarmente armato. Un’America, pericolosa e prigioniera di se stessa, come i protagonisti di questo libro, assolutamente da leggere.