Giù le mani dal volontariato

Giù le mani dal volontariato

Luglio 23, 2023 0 Di beppe orlando

In fondo non è che la logica conseguenza di una certa, chiamiamola cosí, “fantasia contrattuale” applicata al mondo del lavoro, alla quale siamo purtroppo abituati da tempo: abbellire con un nome fantasioso quello che, spesso, altro non è che sfruttamento , se non proprio violare la legge utilizzando un diverso istituto contrattuale (leggi finte partite iva).

L’ultima frontiera, esaurita evidentemente ogni altra possibilità, e per andare oltre il “lavoro povero”, era farlo sparire proprio, il lavoro, trasformarlo in qualcosa di diverso dal rapporto, regolato per legge, tra datore di lavoro e mano d’opera. E cosa c’è di meglio del volontariato per vestire di un abito nobile ciò che nobile non è? Per eliminare il problema del lavoro povero, o lo remuneri meglio o lo trasformi in qualcosa che non esige remunerazione, facile no?

Assistenti di bordo per vip. Videomaker e creatori di contenuti. Assistenti per le ricerche di mercato. E poi addetti all’ospitalità, “event runner” per correre qua e là dove serve. E ancora “summit assistants”, “race boat experience assistants”: l’inglese nobilita le attività svolte a titolo completamente gratuito dai 230 volontari assoldati dal Comune di Genova per Ocean Race, il cui costo complessivo supererebbe i 12 milioni di euro…..ma la prova generale di questo “sfondamento concettuale” si era avuta già a gennaio quando lo stesso Comune fece uscire un bando per l’ “assunzione” di un volontario “superqualificato” che fosse in possesso di un curriculum, per soddisfare il quale due lauree non bastavano, da assegnare all’accompagnamento dei visitatori del Mu.Ma.

Il Sindaco di Genova che in risposta alle ovvie critiche da parte delle opposizioni sull’utilizzo di volontari, ribatte accusando le stesse di fare altrettanto nelle feste di partito e dichiarando che “quella del volontariato è una delle forme a disposizione dell’amministrazione per fare lavorare le persone… “ vuol forse farci intendere che non conosce nè afferra la differenza tra un ente pubblico che fa impresa ed una libera associazione di persone, tra una manifestazione per la raccolta fondi, quali sono le feste di partito, un gradino sopra le sagre paesane, e una manifestazione di respiro internazionale, ispirata e finalizzata al business, finanziata con (tanto) denaro pubblico oltre che sostenuta da imprese nazionali e non? Difficile crederlo.

Come è difficile credere che non conosca il Regolamento per la partecipazione dei volontari civici, pubblicato sul sito ufficiale del Comune e che nelle premesse indica la Costituzione (art 2) e il Codice del terzo settore (D.Lgs 117/2017) quali linee guida alle quali lo stesso regolamento darebbe attuazione e che quindi il Sindaco per primo dovrebbe conoscere e rispettare. All’art.5 troviamo la definizione di volontario: Con l’espressione “Volontariato Civico”, si intende quell’insieme di attività prestate da parte dei singoli cittadini a favore della collettività genovese, i quali per libera scelta, con spirito di solidarietà e in modo personale, spontaneo, gratuito e senza fini di lucro diretti e/o indiretti, mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie abilità per rispondere ai bisogni della comunità. Inoltre l’art.10 indica due conditio sine qua non: che le attività vengano svolte gratuitamente ed esclusivamente per fini di solidarietà;

Faccio parte, come volontario, di un’organizzazione che assiste le persone e le famiglie in difficoltà finanziarie, nuclei familiari che spesso si reggono sulla sola (modesta) pensione di un genitore perchè i figli sono vittime della precarietà del mondo del lavoro. Un problema enorme che noi tocchiamo con mano tutti i giorni, risolvibile solo mettendo al centro dell’agenda politica la dignità del lavoro e dell’essere umano e non inventandosi nuove forme di sfruttamento e soprattutto senza tirare in ballo il volontariato che ne è l’antitesi.

L’attività di volontariato, come dice la legge, oltre che il buon senso, è tale solo se volta, disinteressatamente, a prestare aiuto e rispondere ai bisogni della comunità.

Questo è volontariato, null’altro, caro Sindaco.