“La nostalgia che avremo di noi”                         di Anna Voltaggio

“La nostalgia che avremo di noi” di Anna Voltaggio

Febbraio 9, 2024 0 Di beppe orlando

Il tentativo di amare ma soprattutto di amarsi, quella crudele necessità, già richiamata in esergo, da corpo a questi tredici brevi racconti che vagano incerti, quasi sperduti come altrettanti personaggi in cerca d’autore.

Amori sbagliati, desiderati e traditi, a testimonianza di quel fuoco segreto che è la vita stessa, rimbalzano tra un racconto e l’altro di questa collana di storie, solo all’apparenza dotate di vita propria, dove la cifra è l’incompiutezza umana, così ben rappresentata dai finali sfumati, quasi assenti. La malignità del nostro desiderio di esser felici diventa quasi un gioco feroce e l’imperfezione umana trova riscatto nella sua implicita forza vitale.

La nostalgia che avremo di noi è la nostalgia del desiderio, inteso come spinta alla vita. Lacan lo descriveva come “desiderio dell’ Altro” , ovvero oggetto del desiderio dell’Altro. Non è forse questo l’enigma umano, così ben rappresentato da queste storie-labirinto dove l’esito finale è superfluo, non si vive per questo, vivere è “provare i dadi per lasciare andare le illusioni e accettare la sconfitta. Solo così si può provare cosa c’è oltre….”?

Un libro davvero interessante. Il romanzo prende vita non tanto dal suo raccontarsi ma dal suo “costruirsi” in parti, dal suo mettersi in scena . È alla “struttura” del romanzo che viene assegnato il compito di dare il senso alla storia, di significarla, in una sorta di neo-strutturalismo, e al lettore il compito di decifrarla. Un gioco, in fondo.