La Storia da scrivere

La Storia da scrivere

Marzo 10, 2025 2 Di beppe orlando

Cosa impedisce alla guerra Ucraino/Russa di suscitare, nel mondo occidentale, quel Pathos generalizzato  nei confronti di un paese invaso, lo stesso   che, per esempio, genera facilmente il racconto storico dell’aggressione e del  dominio nazista sull’Europa? O meglio, cosa impedisce a tanti  oggi, nel terzo millennio, di provare una VERA comunanza nella sofferenza di chi, non solo vede la barbarie portare morte e distruzione nella proprie vite, trasformate  tragicamente nel loro  contrario, ma che rischia anche, proprio per l’incapacità di troppi a partecipare emotivamente alla tragedia di quel popolo, di trovarsi isolata , quasi che le ragioni dell’ invaso e dell’aggredito non fossero già scritte sufficientemente  nella colpa dell’ invasore ?

Credo che il motivo di questa “freddezza” , di questa empatia recalcitrante, sia da ricercarsi, per molti, nella difficoltà di razionalizzare che la Storia non è un libro chiuso, non è fatta solo di pagine già scritte ma soprattutto che anche l’inerzia e l’ignavia possono scriverne di nuove e fatali. Ottant’anni di pace in Europa oltre ad aver forgiato cittadini certi dell’ ineluttabilità e dell’ assolutezza del metodo democratico come strumento di composizione delle tensioni interne ed esterne e allontanato da ogni orizzonte possibile anche solo l’idea di doversi difendere se non con la forza del Diritto, hanno prodotto, come effetto secondario, cittadini privi di “consapevolezza storica” , della coscienza di essere attori della Storia, come se la contemporaneità in quanto tale fosse antitetica al racconto storico.

Ma se in questi ottant’anni l’Europa, e quindi noi europei, ha/abbiamo coltivato la pace ed il progresso, ciò è stato possibile non perchè il mondo tutto, improvvisamente, fosse diventato più buono e avesse deposto le armi. No, niente di tutto questo. Che ci piaccia o no, la nostra è stata una bolla di pace armata, garantita dalla forza dissuasiva dell’ Alleanza Atlantica che ci ha consentito di vivere uno status pacifico nonostante il proliferare di conflitti sempre più diversi che, per noi, al riparo da tutto questo, non erano che deboli segnali di un mondo “ brutto e possibile” ma lontano quanto bastava.

Ma qualcuno, mentre qualcun altro era troppo distratto, e ancora oggi evita di ricordare come la libertà e la democrazia in Europa, oggi in pericolo, prima di essere garantite, sono state conquistate dai nostri nonni ad un prezzo altissimo in vite umane, ha aggiunto pagine nuove al libro della Storia, e non sono pagine qualunque ma pagine in grado di cambiarne il corso . Quel qualcuno si è appropriato del libro della Storia e, come se fosse l’orologio del tempo, ha deciso di mettere le lancette all’indietro, allo scopo di riscriverla. Se è vero, com’è vero, che siamo soggetti attivi della Storia e non semplici spettatori , allora il destino è anche nelle nostre mani. Prendiamo coscienza di ciò e facciamo in modo che quelle pagine nuove, vergate col sangue della prepotenza, non raggiungano il loro scopo e che i figli dei nostri figli non debbano leggere un giorno che la forza delle armi ha prevalso, definitivamente, sulla forza del Diritto Internazionale.