Rapporto OASI 2022 – Questione demografica e  Sinistra in cerca di identità

Rapporto OASI 2022 – Questione demografica e Sinistra in cerca di identità

Novembre 16, 2022 0 Di beppe orlando

Il Centro Ricerche (Cergas) della Bocconi ha pubblicato il Rapporto OASI 2022 sullo stato di salute del nostro Sistema Sanitario. Secondo i ricercatori del centro ricerche esiste uno divario tra “narrazioni” ed evidenze nel SSN che deriva dalla “Scarsa attitudine ad impostare il dibattito a partire da solide evidenze quantitative e ad evitare i wicked problem, ovvero le criticità più profonde e rilevanti”

Il rapporto 2022 oltre a “smontare” la narrazione sulle risorse stanziate a favore del SSN e dimostrare al contrario che l’incidenza della spesa sanitaria in rapporto al Pil, dopo il picco del 2022 , è prevista in tendenziale discesa da qui al 2025, evidenzia come la vera priorità sia la questione demografica: ” Si osservano generici orientamenti alla chiusura dell’immigrazione, probabilmente con scopi più strumentali che sostanziali, senza una riflessione sistematica sulle necessità demografiche del Paese”. Nel nostro paese permarrebbe “una certa confusione tra politiche di contrasto alla povertà e di sostegno alla natalità che, probabilmente per un problema di risorse, resta un ambito secondario di intervento pubblico

Secondo i ricercatori “le evidenze segnalano la grande rilevanza pubblica del tema demografico“. Mentre, infatti, infatti, la popolazione nel nostro paese é in diminuzione, l’età media aumenta, portando il rapporto tra anziani e totale della popolazione al 24% e il rapporto tra lavoratori e pensionati di dieci a sei, meno di due (1,6) lavoratori per pensionato. Secondo questo rapporto, poiché l’aliquota previdenziale dei lavoratori dipendenti è del 33%, i contributi necessari per “pagare” l’assegno del singolo pensionato sono poco più del 50% della retribuzione media. Già oggi, quindi, affinché il sistema pensionistico mantenga un’equilibrio finanziario, le nuove pensioni dovrebbero essere calcolate in maniera tale da non superare il 50% della retribuzione media .

Tale sproporzione si traduce in un “progressivo e sistematico drenaggio di risorse fiscali a favore della spesa pensionistica, erodendo nel tempo lo spazio per i servizi pubblici reali come scuola, trasporti e sanità.

Ma alle evidenze fa da contraltare invece una narrazione da parte della classe politica, sorretta in questo delle organizzazioni sindacali, che, incurante dei dati, spinge in senso contrario, ponendosi l’obiettivo di superare la legge Fornero, nata apposta per permettere al sistema pensionistico di reggere al calo demografico e al progressivo invecchiamento della popolazione.

All’obiettivo di consentire anche alle giovani generazioni di poter usufruire di un sistema pensionistico in salute, si preferisce come sempre guardare solo al presente e al consenso immediato anche a costo di aggiungere altro debito o di sottrarre risorse a capitoli di spesa già in sofferenza.

Quello che colpisce maggiormente (ma non è una novità, purtroppo) è l’assenza di una qualsivoglia programmazione. La tendenza demografica italiana non è ineluttabile e neppure cade dal cielo ma la conseguenza di politiche senza respiro, ispirate solo dalla ricerca di un facile consenso. Se il lavoro non si crea o è precario e mal pagato, se le politiche per favorire la natalità sono inesistenti, salvo, recentemente, identificarle con la lotta all’aborto, se l’evasione fiscale è un Moloch indistruttibile che rende insopportabili la pressione fiscale ed il costo del lavoro, se l’approccio all’ immigrazione è solo ideologica rifiutandone a priori le opportunità, il destino è segnato.

Spero che la Sinistra che da mesi si sta fustigando attorcigliandosi alla ricerca di un’identità che somiglia sempre più all’ Isola che non c’è”, legga il rapporto della Bocconi. Lí c’è la traccia di quello a cui dovrebbe tendere un partito ”progressista” : idealità e concretezza, diritti e crescita economica, impresa e lavoro. In una parola, Socialdemocrazia.