Diamanti – un film di F. Ozpetek

Diamanti – un film di F. Ozpetek

Gennaio 5, 2025 2 Di beppe orlando

Il Cinema va in scena e, come nelle grandi occasioni, per farlo indossa il vestito più bello. In un processo metacinematografico, la settima arte si racconta attraverso la parte di sé che, più di ogni altra, ha a che fare con la trasfigurazione della realtà che si veste di finzione, avvalendosi di un cast tutto al femminile a testimoniare il legame stretto tra la creatività e “ l’altra metà del cielo” .

Sospeso tra finta realtà e reale finzione, inframezzato da momenti fuori scena con il cast al completo che recita se stesso alle prese con la costruzione del progetto, il film ci racconta di una famosa sartoria romana, negli anni 70, gestita dalle sorelle Canova (interpretate con intensità dalle bravissime Luisa Ranieri e Jasmine Trinca) e specializzata in costumi per Cinema e Teatro. Un microcosmo di maestranze tutto al femminile, ognuna delle quali si porta dietro un vissuto imperfetto e doloroso ma che lì, in quella bottega frizzante e laboriosa dove si respira la perfezione dell’arte e la bellezza, riescono a lenire, grazie alla loro abilità. Come se cucendo e ricucendo quegli abiti meravigliosi rammendassero in realtà la loro esistenza: “le ferite cucite d’amore..” canta Giorgia nel brano che fa da colonna sonora del film.

La vita della sartoria subisce un’improvvisa accelerazione a seguito della commissione, da parte di una costumista premio oscar (una superba Vanessa Scalera), della realizzazione dei costumi per un prossimo film . L’importanza della commissione e l’autorevolezza della costumista unitamente ai tempi contingentati di consegna genereranno momenti di tensione tra le sorelle a capo della sartoria, due caratteri opposti, con due visioni diverse del rapporto con le maestranze, legate e divise al tempo stesso dalla rimozione di un dramma passato. Non tutto filerà liscio nella realizzazione dei costumi ed in particolare per l’abito più importante, difficoltà che getteranno nello sconforto soprattutto la costumista fino al gran finale a sorpresa.

Un film da non perdere con un cast che fa a gara di bravura e volutamente “men free” (i pochi non fanno una gran figura) e accompagnato da una splendida colonna sonora che, insieme al continuo ed intenso gioco di sguardi che il regista ci regala, aggiunge alla magia della creazione, la passione dei sentimenti. Una dedica, priva di retorica, all’universo femminile, la cui forza è quella di tenere insieme i pezzi, sempre e comunque e cucirli giorno dopo giorno, con passione e sensibilità ; una forza che riluce della propria diversità; diamanti, appunto. Un omaggio al Cinema e perché no anche al Teatro, forse ancor più affine all’arte della sartorialità, così ben richiamata dal film, come sembra quasi post-teatro l’excipit , nel quale il regista mostra, attraversandole, le quinte, testimoni ormai silenziose e vuote della magia avvenuta, tra le quali sembra come aleggiare quella dolce malinconia così simile alla nostalgia.