Emilia Perez – un film di Jacques Audiard

Emilia Perez – un film di Jacques Audiard

Gennaio 25, 2025 2 Di beppe orlando

Non so se si può chiamare Cinema ‘Fusion”, alla stregua delle tendenze alle contaminazioni fatte proprie da altre forme artistiche, ma in fondo, chi meglio del Cinema, con il suo potere visionario, poteva realizzare una così sublime contaminazione di generi? Ambientato in una terra e una parte di mondo dove ogni cosa è sopra le righe, la vita tanto quanto la morte, il film quell’esagerazione la indossa e la mette in scena magnificamente, in una perfetta alchimia che unisce il melodramma al musical, passando per il gangster movie ed il film di denuncia e che ti lascia, fin dall’inizio, la sensazione di un dosaggio perfetto e che una storia simile , solo con questa ricchezza di sguardi potesse essere raccontata.

Emilia Pèrez è una storia di riscatto e di critica sociale che passa attraverso i tormenti di un’identità prima negata e poi mai compiuta davvero, ed è soprattutto la storia di una trasformazione: se è il corpo a dettare le regole e a stabilire un destino che non ci appartiene , se il corpo diventa una gabbia, un codice inaggirabile, allora è sul corpo che occorre agire per invertire quel destino già segnato: “changing the body, changes the soul – changing the soul, changes society – changing society, changes it all.. dal brano “Lady” della splendida compilation sonora di questo film.

La tragedia del popolo messicano oppresso dal potere dei cartelli della droga trova nel dramma personale, che ha a che vedere con la propria identità sessuale, di un potente narcos, Juan Manitas del Monte, sposato e con un figlio, la via di un riscatto che diventa collettivo, un’universalità sottolineata magistralmente dalla coralità del linguaggio tipico del musical e , a parer mio, vera forza espressiva del film. La trasformazione del fisico di Manitas si fa così metafora della speranza di cambiamento del destino di una nazione , soprattutto delle donne messicane che piangono mariti e figli inghiottiti nelle viscere di una terra intrisa di sangue: “Hablamos de violencia – De Amor, de muerte – De un pays que sufre – De justicia que se compra – De nuestros muertos, de nuestras hombras…” canta Zoe Saldana, bravissima interprete di Rita, l’avvocatessa ingaggiata da Manitas per organizzare la sua morte e la transizione e trasformazione in Emilia Pères.

Emilia, risorta come un’araba fenice dalle ceneri di Manitas, grazie alla ricchezza accumulata, si farà, nella nuova vita, paladina e avanguardia delle donne di Città del Messico e a capo di una Ong si dedicherà al ritrovamento dei corpi dei “desaparesidos”. Ma il passato non si può cancellare del tutto e ritornerà prepotente protagonista del drammatico finale.

Un film con un cast eccezionale su cui spiccano Karla Sofia Gascón, prima donna trans candidata agli Oscar e l’affermata Zoe Saldana. Un film dalle tinte forti sul potere del denaro e sulla violenza come strumento di potere e sulla speranza di redenzione incarnata,come spesso accade, dall’universo femminile, quell’universo che nell’excipit del film sfilerà orgoglioso sulle note del magnifico brano di Georges Brassens, ripreso poi da Fabrizio De Andrè, Le Passanti.