L’adolescenza ed il male della  solitudine

L’adolescenza ed il male della solitudine

Settembre 6, 2024 0 Di beppe orlando

La prima e istintiva reazione, di fronte ad eventi come quello di Paderno Dugnano, dopo un iniziale sbigottimento,  è quella di cercare di capire, di trovare la pur minima traccia di un “senso”, se possibile, alla devastante azione distruttiva compiuta da un adolescente “normale” , ma è anche l’impresa più difficile, quasi sempre impossibile.

Come spesso accade in questi casi le apparenze si rivelano per quelle che sono e l’assenza di segni rivelatori della preesistenza di un disagio esistenziale non fanno che testimoniare  quanto sia tutto sommato facile e “necessario” per chi lo vive, nascondere e dissimulare il malessere. Tenerlo per sè, coltivarlo in silenzio e in solitudine.

La “normalità” familiare, molte volte,non è che la risultante di rimozioni e somma di solitudini e l’incapacità nonchè la paura di affrontare il disagio attraverso la parola rischiano di diventare la pietra tombale di un equilibrio emozionale.

Nessuno può avere risposte univoche ad un problema così complesso come quello della delicata formazione adolescenziale dentro ad un tempo dilatato e caratterizzato sempre più dal contradittorio proliferare di voci e di solitudini.

Si puo vivere la solitudine in tanti modi, e non sempre negativi, quante sono le fasi della vita ma solitudine ed adolescenza sono, di fatto, ossimori perchè non ci può essere formazione e crescita e sviluppo emozionale senza confronto e scontro con gli altri, che diventa confronto e scontro con se stessi. Ma se la costruzione della personalità, del proprio Io, in adolescenza è un’impresa a “più mani” , la solitudine a quell’età rischia di trasformarsi in qualcosa di diverso e di irreparabile, perchè un conto è esser soli ma consapevoli del proprio sè, della propria identità e unicità, altra cosa è esserne privi, estranei a se stessi, soli per sempre.