Una visita alle Cantine Pratesi
Dev’essere stato l’appassionato prologo di Fabrizio Pratesi,il nostro ospite, unito ad un’ abilità comunicativa capace di rendere quasi immanente la fatica e l’amore per ogni gesto di quel mestiere così antico e moderno insieme, dove saperi antichi e sofisticata tecnologia, rispetto dell’ambiente e qualità del prodotto, sembrano aver trovato qui un’alchimia quasi perfetta, a trasformare il successivo incontro con il frutto di quelle fatiche in un qualcosa di inaspettato. Noi di quei vini, infatti, non ci saremmo limitati a saggiarne il sapore, o le varie caratteristiche organolettiche, no. Quello che quei calici, a turno, ci avrebbero regalato, in un’escalation continua, sarebbe stato qualcosa di più, qualcosa che, pur essendone la diretta conseguenza , sarebbe andata oltre l’esperienza corporea, per assumere, quasi fosse un passaggio di stato, la leggerezza eterea di un sogno e l’estasi di un viaggio sensoriale.
È così che tra un Locorosso ed un Sassi di Lolocco, passando per un Carmione ed un Circo Rosso, mentre la vista si appagava del rubino sempre più intenso ad ogni cambio di vino e l’olfatto si inebriava del crescendo di note fruttate e speziate fino al sentor di cioccolato, quel nettare segretamente porzionato di parti di Sangiovese, Cabernet e Merlot, insinuandosi tra la lingua ed il palato, sarebbe infine esploso in un turbinio di fuochi d’artificio sensoriali. E mentre sapori, profumi e colori danzavano tra loro in una sorta di confusione e fusione sinestetica, ti saresti sentito anche tu parte di un sogno, quello della riuscita armonia tra l’uomo e la terra, di quell’antico ed indissolubile legame che la sapienza e la passione delle Cantine Pratesi sublimano ogni giorno in un vino……divino.