Va pensiero…

Va pensiero…

Ottobre 15, 2023 4 Di beppe orlando

Da dove viene questa dilagante e inarrestabile incapacità  a ragionare e a comprendere il mondo? la necessità di schierarsi aprioristicamente,  in una scelta di campo che assegna torti o ragioni ancor prima di capire, senza il barlume di un pensiero un pò più profondo del semplice essere di destra o di sinistra, israeliano o palestiinese, ucraino o putiniano? L’incapacità a gestire ogni pensiero critico, visto come un tradimento quasi fossimo in guerra?

Comprendere, in generale,  un fenomeno, un evento lacerante, come nel caso del conflitto Israelo-Palestinese, che il 7 ottobre scorso  ha vissuto una delle più tragiche pagine da quando è iniziato, settant’anni fa, dovrebbe essere la postura “normale” della politica, l’unico viatico possibile, il primo e più importante passo da compiere.

Ma invece una certa politica ed una certa informazione, specie in Italia, preferisce altro. Come afflitta da bias cognitivi, tende ad adeguare i fatti alle proprie idee preconcette, anzichè il contrario, autoconvincendosi così di esser sempre dalla parte della ragione, mettendo al bando Il pensiero critico. Non è più il tempo della ragione, intesa come processo di discernimento, del dubbio, cosí indispensabile per capire. È invece il tempo delle scelte di campo, delle verità (che già il plurale è un ossimoro..) brandite come armi, nella guerra infinita del consenso. Come non è più il tempo della lettura “lunga”, una pagina da leggere fa fatica, molto meglio un tweet, un like , che forse tutto inizia proprio da lì, in fondo si fa prima, non c’è tempo per approfondire, più semplice prendere posizione.

Nella babele scomposta e bulimica della politica e delle sue (in) certezze e di un’informazione al seguito, viviamo in realtà un vuoto che somiglia alla solitudine. L’io si diluisce nella scelta di campo, all’interno del quale il pensiero si uniforma per opporsi al campo avverso. È come se quello che pensiamo facesse parte di una dotazione standard conseguente al posizionamento nella contesa. Un po’ come succede nell’addestramento dell’ Intelligenza Artificiale. Ma mentre l’assenza del pensiero critico nell’IA è rassicurante, non può esserlo se sono gli esseri umani a farne a meno.