La sicurezza e la democrazia – cosa lega Vannacci ai manganelli
L’uso della forza in democrazia, a tutela della sicurezza interna ed esterna, e l’uso strumentale delle due Istituzioni a questo deputate: Forze dell’Ordine e Forze Armate. La sospensione del Generale Vannacci ed il monito del Presidente della Repubblica circa l’uso dei manganelli sugli studenti di Pisa per contenere una manifestazione pro-palestina. È inutile dire che la “qualita’” e quindi il perché, il come e a quale scopo la forza viene dispiegata rappresenta come non altro la “cartina di tornasole” di una Democrazia. Ci dice infatti in che misura essa si discosti o al contrario si avvicini all’Autoritarismo e in che misura il suo utilizzo diventi altro dalla tutela della sicurezza e dalla difesa dei più deboli.
Detto questo e dopo le polemiche nate all’indomani del “richiamo democratico” da parte della Presidenza della Repubblica, e del provvedimento a carico del Generale Vannacci, ci dobbiamo chiedere, noi cittadini che, all’uso legittimo della forza e alle Istituzioni a questo deputate, dovremmo guardare con fiducia, perché è nel nostro interesse che dovrebbe essere esercitata, cosa delegittimi di più le Forze dell’Ordine e le Forze Armate, due Istituzioni che in quanto pubbliche non possono che agire nel nome dello Stato e quindi di tutti i cittadini nella loro forma collettiva: l’uso indiscriminato della forza ispirato dal climax politico o il richiamo di Mattarella a coniugare la forza con la responsabilità e la tutela del dissenso? il diffondere da parte di un rappresentante delle Forze Armate di tesi discriminatorie, razziste ed omofobe o il richiamo di quella Istituzione (che risponde al Presidente della Repubblica) al rispetto dei valori democratici, perchè altro non è la sospensione del Generale?
Ancora una volta la Destra di questo paese dimostra un deficit grave del senso dello Stato concepito e trasformato in “longa manus” del potere politico, e ancora una volta a ricordare il perimetro della classe politica e la neutralità delle Istituzioni è il Presidente della Repubblica, ultimo (in quanto estremo) garante della nostra debole democrazia. Ma per quanto ancora?