Il contagio della democrazia

Il contagio della democrazia

Ottobre 23, 2022 0 Di beppe orlando

Su Repubblica di oggi, Francesco Merlo, con lo stile arguto che lo contraddistingue, coglie nell’impaccio della sobrietà, nella soggezione indotta dal colle i segni di una mutazione inconsapevole dei post-fascisti . Citando I fascisti invecchiano di Vitaliano Brancati osserva che mentre quelli diventavano antifascisti perché avevano perduto, questi lo diventano perché hanno vinto.

Quale destra?

La destra post-fascista che da oggi si insedia nelle segrete stanze di un potere che è democratico e repubblicano, realizzando così una storica prima volta, ha davanti a sé l’opportunità di cogliere un’altrettanto storica occasione: quella di realizzare la Bad Godesberg della destra ex missina, solo abbozzata con la svolta di Fiuggi, facendo definitivamente i conti con la vera natura di quel periodo storico sconfitto dalla storia ma che continua a rappresentare per quel partito una sorta di riflesso pavloviano. Dalla frantumazione dell’assetto politico post-tangentopoli la visione conservatrice della società fino ad allora cooptata essenzialmente nella Democrazia Cristiana, non ha più trovato asilo. L’approccio della destra berlusconiana e leghista, populista e apolitica nei toni, affarista e secessionista nei fini , ha di fatto rappresentato l’unica offerta politica all’elettorato di destra. L’ assenza dalla scena politica di un partito di destra, repubblicano e conservatore, rispettoso della costituzione antifascista, è stato il vero vulnus a parer mio della politica di questi ultimi trent’anni. Un vuoto che ha costretto a snaturarsi anche la sinistra che spesso ha dovuto recitare le due parti in commedia: progressista nelle idee, conservatore nella pratica politica, viste le continue emergenze, democratiche ed economiche causate dalle politiche demagogiche della destra. La prima donna premier ha davanti a sé un bivio, solo prendendo la strada che porta al futuro può garantire un futuro a se stessa ed al paese.